Londra all’Improvviso…

Mancano circa 48 ore dalla mia prima volta a Londra. 48 ore: un salto nel buio.
Mi emozionano sempre le prima volte, mi emoziona quello che c’è prima, quest’attesa, quello che nella mente si fa spazio, dirada e allarga i pensieri, li fa danzare ad un ritmo accelerato, in un crescendo che è magia pura…

Le valigie sono aperte lì sul letto, in attesa anch’esse di essere riempite. Ma cosa è necessario portare con me, più della voglia di scoprire e di divorare con occhi, mani , bocca e tutti i sensi, tutto ciò che è possibile contenere in soli 5 giorni?
Che compito arduo, avranno i miei sensi in questi giorni… Infilzare la memoria di più cose possibili, più di quante ne abbia immaginate in 34 anni che sono al mondo e non deludere Miss. Aspettativa. Una donna rigida, esigente e sola, che non si accontenta mai e resta perennemente critica e delusa…

Infatti, sto pensando di boicottarla e svignarmela di prima mattina, prima che si accorga della mia partenza.. Allora si, che ci si divertirà!
Miss. Sorpresa ha detto che mi raggiungerà all’aeroporto e che vorrà condividere con me tutte le esperienze, è davvero simpatica, con quell’aria sbarazzina, una compagna di avventure insostituibile. Si, credo proprio che sarà carino scoprire con lei ogni nuovo angolo di questa città.

Sono aperta, mia cara Lady London, ad ammirare ogni tua sfumatura, ogni linea o curva, ogni prezioso grappolo di vita che si avvilupperà davanti i miei occhi, e dentro la mia pelle,… chissà

Ho pennelli e tempere per raccogliere tutti i tuoi colori, ed imprimerli per sempre, nel quadro della mia memoria. Chissà quanti rewind e fermo immagine…

Mi attenderà immancabile, il tuo cielo a catinelle rovesciato, le corse e gli incroci fortuiti nella metro, la musica del tuo dotto Big Ben… o forse un sole spalancato sui tetti incolonnati, un’ombra del tuo fumo, un’aria misteriosa ma leggera…

Io sarò puntuale al ns. appuntamento, quello che quella bimba di 6 anni ha stretto con te tanti anni fa, guardando una semplice fotografia, in un libro scolastico “you”.

Da quel momento ti ho stretto nel mio cuore, ti ho vissuto nel silenzio dei miei sogni per 34 anni, ed ora sono pronta per celebrare e suggellare questo incontro, come promesso, prima che compia il mio 35 esimo anno.

Ho sbagliato tutto, mia cara Lady… perché mi sono fatta troppe domande su questo strano senso di appartenenza…

Non avrei dovuto aspettare tanto, l’amore non si fa mai attendere…

Così questo mio amore per te ha ben poco a che vedere con la razionalità.

Ci si innamora, punto e basta!
.…”I’ve got London under my skin…”

 

London Stampa artistica di Andrea Laliberte

*stampa aritistica di Andrea Laliberte

Distesa nel Vento del Nord

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Oggi ho perso la mia direzione.Dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato…?Suonano nella mia testa certe note di copertina, il vento sembra avere fretta, vuole correre chissà dove… mentre mi scompiglia i capelli, sale su per le maniche del cappotto, mi regala brividi di freddo, accompagna la mia mente in un viaggio che desidero da tempo, in un luogo lontano tra i ghiacciai del  Nord.Io, alla ricerca del divano “perfetto”. Immenso, bianco, soffice, dove affondarci dentro con tutti i desideri da materializzare, per incanto.Ho voglia di andare lontano da questa realtà e non  mi basta  percorrere pochi chilometri.Roma è una città che non fa caso a chi c’è chi non c’ è.

Napoli mi sta stretta, anche se è stesa nel suo golfo fra luci ammaliatrici, che riconosci a mala pena, contornata da finti bagliori e vuoti a rendere, sparsi sui marciapiedi.

La città degli opposti incantatori, delle vittime che “chiagnene e fottene”.

Sono alla ricerca di una quercia solitaria su distese di colline irlandesi, di una Stoccolma sempre diversa, o che so di una “fiesta” boreale, tra navi rompighiaccio e miti vichinghi, sotto il sole di mezzanotte.

Un gran tour scandinavo attraversando, con la mente nuda, Islanda, Svezia, Lapponia, Finlandia, Danimarca, Norvegia, gli arcipelaghi delle Åland e delle Lofoten, “l’isola delle aringhe”, tocca poi i confini del la Germania e dei fratelli Grimm.Lì, vorrei mi portasse questo vento stasera, che altro non fa che stingermi in una morsa, quasi a togliermi il fiato.Su un divano del Nord  che ospiti meditazioni sopraffine e itinerari fuori dal comune, grandi scenari e colpi di scena: dallo “strappo” islandese fra due continenti, al “dialogo intimo” con le balene nelle viscere del vulcano Krafla,  volare  in Danimarca   con il deltaplano  quasi a toccare le cime di tetti e cucuzzoli  che “pensano”, fino a scoprire i cibi e le erbe che il coltello finlandese spalmerà sul pane caldo, appena sfornato.  Prelibatezze e piatti “a rischio” che si stenderebbero nel palato per far godere il gusto:

una fermentata surströmming, il formaggio gjetost, da fare invidia a tutti i francesi.

Qualcosa di mistico e di domestico, che vive solo nel divano della mia mente…

che diventa fumo visto l’avvicinarsi dell’ora di cena…

stimolano l’acquolina in bocca, si scioglie  l’idea del viaggio, fino a farmi paracadutare completamente in casa mia. 

Eccomi qua. Ecco il  divano di sempre, un confine vivente, un cosmo di un’altra sintassi, altre  visioni….

Per ora il mio divano nel vento del Nord è solo un tappeto volante  che plana nella mia mente.

Mondi Riemersi…

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“E’ proprio la possibilità di realizzare un sogno, che rende la vita interessante” P. Coelho

 12 anni per coltivare un sogno, per vederlo alzarsi in piedi, costruito a dovere nella volta delle proprie architetture.

Come un bambino che guarda da dietro una vetrina, e che aspetta con ansia di stringere fra le braccia l’oggetto tanto desiderato, oggi è qui, davanti al lei, un piccolo grande uomo, ad un passo dal realizzare il suo sogno… che sta per allargare le braccia ed accogliere come “Nostro”

Il capo dondolante con un sorriso che si ripercuote su di lei e sul rubizzo delle sue guance…

Lei sa che non riuscirà mai a vedere  altri occhi  come i suoi, riempirsi così di meraviglia…

“Mare da Vivere” è il suo sogno 

Lui  lo afferra con lo sguardo, davanti la maestosità di un emporio di legno e lamiera, già…una sovrana regina del mare.Il sogno è come una scia. C’è chi la fa e chi la insegue… 

Lei non vuole frantumare il realizzarsi di un sogno rincorso e stradesiderato, ma  non poteva fare a meno  di chiedergli:

“Quale strada taglia come una lama affilata e sottile, il sogno dalla realtà?

Il tuo sogno è perfetto, sarai capace di viverlo nella realtà, di coltivarlo, di ottemperare a tutte le cure  che, inevitabilmente ,occorrerà, ti chiederà, anche quando il mare remerà contro?”

 I suoi occhi alzarono lo sguardo al cielo per andare lontano…

 “A volte c’è un  mare  virtuale, una distanza reale che divide il sogno dalla realtà.

In quel mare  immaginario è facile nuotare ed è dolce naufragare, la realtà, invece, impone presa di coscienza, e spesso  è più facile Amare L’IDEA di un sogno… ed io, non ti vorrei mai vedere scuffiare e farti trascinare a riva dalla corrente” disse la donna stringendo le sue mani. 

“Mi auguro tu possa essere sempre dal lato sopravvento alla barca,  capace di governarla in tutte le andature, dalla bolina alle “ali di gabbiano”, capire il vento e gareggiare con le altre derive…Il vento dell’entusiasmo come uno scirocco, è caldo ed è  di passaggio…

Che sia il germe della passione ad alimentare un percorso graduale che gonfi le tue  vele.”

Lui aprì il suo cuore, e confidò in lei un segreto che covava sul fondo:

“ Se dovessi perdere l’orientamento e voltarmi indietro, desiderando solo un porto sicuro, sarà come cambiare direzione proprio sul più bello, sarà la mia scelta di non vivere il sogno, forse perché è più facile remare in mare docile e mai impetuoso, un mondo che ognuno nell’intimo, vive a volte sommerso e silenzioso, senza sudore: La Fantasia!

Quando sarò pronto, nel momento in cui compirò il grande passo, So che prima o poi avverrà, allora sarò l’uomo più felice su questa terra, anzi su questo mare!  E tu  sarai sempre al mio fianco. Nella stiva, il  nostro amore  che batte, protetto,  sotto coperta”