Essere Madre della Natura

Il Sentiero Sacro dell’Eterna Fiamma Dell’Amore

Madre Natura parla mentre intesse i ritmi delle stagioni, cavalca i venti del cambiamento, e ci lascia senza fiato davanti una crisi climatica globale senza presedenti, che ci parla del nostro NON ESSERE GUARDIANI della Terra. Dovremo essere alleati della natura e avere rispetto di tutte le forme di vita, sentirci tutti figli di una famiglia planetaria. Sarebbe bello poter recuperare una relazione con ogni elemento della Natura, come insegnava il popolo indiano nativo d’America*, sentire nostra Madre la Terra, nostro Padre il cielo e i nostri nonni sono la Nonna Luna e Nonno Sole e tornare a riappriopriarci dei ritmi di ogni forma di vita o area della Terra su cui si posa il nostro sguardo. Solo quando torneremo ad accettare l’idea che ogni cosa al mondo è viva potremmo accedere a quelle parti di noi stessi che sono anestetizzate o morte per curarci e rivitalizzare la nostra stessa pienezza di vita. Veder la bellezza di ciascuna e onorare i talenti che ciascuna racchiude, ci offrirebbe l’opportunità di avere le giuste relazioni, con il nostro corpo, la nostra famiglia, gli amici ed i nemici, Queste relazioni possono diventare situazioni amorevoli e produttive di vedere la bellezza di ciascuna , trovare il nostro ritmo e rispettare quello degli altri, ogni forma di vita ne possiede una, uno Spazio Sacro oltre che un ritmo, e per penetrarlo dovremmo chiedere l’autorizzazione con rispetto.
Al contrario, oggigiorno ci sentiamo <padroni del mondo > di disturbare gli elementi che vivono in un bosco, spaccare alberi per farne legna senza autorizzazione alcuna e/o uccidere animali per il proprio gusto, disturbando l’ordine naturale creando squilibri climatici. Creare disordine nelle forze e negli elementi è una cosa rischiosa perché ad ogni azione corrisponde una reazione, accrescere le coscienze affinchè agiscano con cautela e consapevolezza affinchè tutti i ritmi di vita siano conservati. La vita brulica nei cantucci e tra le fessure di ogni centimetro della Terra illuminata dal Sole, dai suoi tiepidi e a volte insolitamente caldi raggi che ci ricordano quanto dovremo dare poco per scontato il nostro piacere di essere vivi. Ogni giorno scopro in me la cura e la compassione che mi consentono di imparare a celebrare il miracolo della vita. Tutta la saggezza è mimetizzata a meno che la gente creda nel mondo “invisibile”, che diventa visibile solo quando tutti sono disposti ad aprire il loro cuore per comprendere e apprendere le verità nascoste fino a quel momento. Quando saremo pronti ad aprire il cuore alla Famiglia Planetaria, l’intangibile mondo dello spirito sarà scoperto, l’arroganza umana un giorno si scioglierà come neve al sole, allora potremo abbandonare definitivamente il dolore e essere casa del proprio cuore.
Si la vita è bella”, a volte sufficientemente alta perchè quelli col cuore aperto potessero sentirla!

“Vorrei che L’estate non fosse solo una stagione, ma il mio modo di vivere sempre, in ogni tempo, per non finire mai la lista dei buoni propositi, per non avere più addii né ritorni, ma vivere solo lo stato dell’essere <oggi>, in un tempo immobile, in un fermo immagine di me, che come una barca a vela, naviga libera sulla cresta dell’onda più bella…”© Mayra G Louis – #cit Le Radici nel cuore e le Ali nel Mondo
(Cit e riflessioni tratte dal libro Le tredici Madri Clan delle Origini di Jamie Sams)

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Benedici il cuore scintillante di ogni cosa
Benedici i germogli
Benedici le radici
Benedici il lavoro invisibile di chi nutre
Benedici le parole che stanno per nascere
Benedici la gestazione che sta avvenendo nel profondo di ogni essere che incontri.
Benedici l’albero e la sua prossima fioritura
Benedici l’ultimo sonno del lungo letargo dell’orso o del serpente
Benedici l’essere umano che hai accanto, i suoi semi e le sue radici, benedici in silenzio la fiamma che nutre e illumina ciò che lo anima nel profondo.
Soffia sulla fiamma la tua benedizione, in silenzio, senza clamore.
Fatti portatore di benedizioni, spargile nel mondo.
Dona alla terra, a quel ramo che appare nudo, al primo canto di un uccello, all’ultima foglia di un cespuglio.
Dona la tua benedizione al cuore miracoloso e scintillante di ogni cosa che incontri. (Emanuela Pacifici)

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  • Le Radici nel Cuore e Le Ali nel Mondo

    “Essere scrittori,  significa prendere coscienza delle proprie ferite interiori,e raccontarle ai lettori che le riconoscono per averle provate in prima persona, magari senza esserne consapevoli. E poiché ricordano ai lettori la loro fragilità, la loro vergogna e il loro orgoglio, gli scrittori suscitano ancora oggi nel mondo “molta rabbia” e“inaspettati gesti di intolleranza”.Ma i romanziContinua…

  • Essere Madre della Natura

    Il Sentiero Sacro dell’Eterna Fiamma Dell’Amore Madre Natura parla mentre intesse i ritmi delle stagioni, cavalca i venti del cambiamento, e ci lascia senza fiato davanti una crisi climatica globale senza presedenti, che ci parla del nostro NON ESSERE GUARDIANI della Terra. Dovremo essere alleati della natura e avere rispetto di tutte le forme diContinua…

  • L’approdo a l’Isola che c’è…

    Se ti capita di sognare di andare lontano, se sogni di vedere nuovi mondi,esplorare luoghi nascosti, fuori e dentro di te…Sei nel posto giusto! Questo è il tempo per (ri) scoprire dove risiede la propria vera essenza. L’impeto di esplorare scorre nelle vene di ogni uomo, quello di essere “felice” una scelta da imparare ogniContinua…

Le Radici nel Cuore e Le Ali nel Mondo

“Essere scrittori,  significa prendere coscienza delle proprie ferite interiori,
e raccontarle ai lettori che le riconoscono per averle provate in prima persona, magari senza esserne consapevoli.

E poiché ricordano ai lettori la loro fragilità, la loro vergogna e il loro orgoglio, gli scrittori suscitano ancora oggi nel mondo “molta rabbia” e
“inaspettati gesti di intolleranza”.
Ma i romanzi sono uno strumento indispensabile che le comunità hanno per riflettere sulla propria identità, i propri limiti, i condizionamenti cui siamo soggetti.
L’arte del romanzo mi ha insegnato che condividendo le nostre segrete vergogne diamo avvio alla nostra liberazione
”  – cit.”Nella valigia di mio padre”.
Per questo motivo ho  finalmente pubblicato nel febbraio 2022 il romanzo
Le radici nel Cuore e Le Ali nel mondo” acquistabile su amazon a questo link
(E’ possibile leggere gratuitamente un estratto oppure scaricarlo gratuitamente per i possessori di Kindle unlimited.)
Un viaggio interiore nell’ archetipo femminile, un percorso di trasformazione, un grido di resilienza, fino a raggiungere un sussurro di pace interna.
Un romanzo rivolto ai cuori coraggiosi che osano sentire tutto ciò che batte nella propria storia personale e oltre, fino ad arrivare a sciogliere nodi irrisolti legati alle radici dei propri antenati. 
La  storia di Due amiche,  che nel ritrovarsi dopo tanti anni compiono un viaggio temporale e ancestrale dentro i meandri dei propri vissuti emotivi e traumatici, portando a galla sentimenti irrisolti, incognite ingarbugliate di un passato mai archiviato e che non dava il giusto spazio al “nuovo di essere accolto “.

Ho sempre pensato che la ricerca dell’#anima è per le donne coraggiose.

Per le donne che osano, che hanno voglia di buttare via vecchi schemi,
di rompere le gabbie che le intrappolano, di respirare aria nuova.

Sono donne che lungo il corso della loro vita hanno imparato ad amare senza farsi “lacerare”, a donare senza farsi risucchiare, ad appassionarsi senza perdersi, ad impegnarsi senza dimenticarsi di se stesse, ad esistere senza lasciare scivolare via la vita….

I segreti imprigionano, creano destini ignobili, creano inconsci sofferenti.

Perché la vita è così.

Fa crollare verità, distrugge certezze, disintegra convinzioni, ti vuole nudo. davanti a te stesso.

Vuole che tu sia continuamente un foglio bianco pronto a riempirsi e svuotarsi e davanti a quel vuoto sentire che tutto quello che credevi fosse non è.

E la vita chiede Cuore, ti chiede di sentire la tua impotenza, da questa far affiorare fiducia, con la sicurezza che nasce quando si ha fede nella vita e nel suo richiamo.

“In questo mondo duro, lo scricchiolio del cuore, è la crepa dalla quale fuoriesce il dolore, saperlo trasformare in guarigione è la magia!”

 

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L’approdo a l’Isola che c’è…

Se ti capita di sognare di andare lontano, se sogni di vedere nuovi mondi,esplorare luoghi nascosti, fuori e dentro di te…Sei nel posto giusto!
Questo è il tempo per (ri) scoprire dove risiede la propria vera essenza. L’impeto di esplorare scorre nelle vene di ogni uomo, quello di essere “felice” una scelta da imparare ogni giorno a riappriopriartene, poichè ognuno ha la sua, ad agnuno sta cercare la propria strada, abbandonandosi, talvolta, anche al caso…Questa è l’isola che sognavi quando eri bambino, quella dove ti rifugi appena puoi con la mente, quella dove desideri vivere per il resto della vita. Sulle ali della fantasia approdi in un universo parallelo, che diventa se vuoi il tuo rifugio, la meta dove sostare per un pò oppure la destinazione della tua nuova avventura…
A te la scelta, ovunque andrai sarò felice di condurti verso l’orizzonte di un nuovo entusiasmante viaggio…
L’oasi che vive nella tua mente qui trova radici e non ha confini. Metti le ali al tuo paradiso!
Buona permanenza!

Alla Fonte di Vita Eterna

«Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». « Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono » (Gv 8,28)

 Oggi si squarcia l’antico velo (Mt 27,51), tutte le figure fanno largo alla realtà. Il Santo dei santi viene spalancato, grazie a Gesù, sommo sacerdote. Il sacrificio offerto da lui non è altro che il proprio sangue. Oggi, in Cristo, viene rivelato il senso di tutti i simboli, tutti i misteri sono svelati.

Oggi viene aperto il tesoro immenso del padre di famiglia, in cui attingeranno a piene mani tutti i poveri, tutti i deboli, tutti gli oppressi. Ognuno può attingere alle piaghe del Salvatore la grazia di cui ha bisogno.

        Oggi viene manifestato innanzitutto il mirabile mistero : il Re degli uomini si fa feccia del genere umano ; l’Altissimo si fa l’ultimo di tutti ; il Figlio unico di Dio si offre liberamente sulla croce per tutti noi peccatori. Vuole inchiodare il peccato sulla croce, uccidere la morte e, mediante il suo sangue prezioso, distruggere il documento scritto del nostro debito (Col 2,14), dove erano annotate le nostre colpe…

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.

 Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.( Isaia 52-13)

Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore.
Poichè il Figlio dell’uomo nei giorni della sua vita terrena  offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Oggi si apre per noi il Libro di Vita, i sette sigilli vengono sciolti (Ap 6).
La verità risplende, in essa vengono manifestate tutte le ricchezze della sapienza e della scienza (Rm 11,333) ; Si apre una sorgente che contiene i misteri di Dio.

In verità vi dico che se uno non è nato di nuovo , non può vedere il regno di Dio .

 Che il cercare di ogni uomo possa  trovare  alla fine di ogni giorno la vera fonte dissetante, affinchè la vita di ogni essere vivente non sia un errare senza meta, ma una continua semina, al fine di coglierne i frutti,  di diventare noi stessi, cibo per gli altri, e di questo  riempirsi il cuore di una gioia piena, senza fine! 

 Buona Nuova Vita!

La più bella stella di qualsiasi notte…

Ci sono donne che camminano controvento da una vita…
ci sono donne che hanno occhi profondi come oceani…
ci sono donne che cambiano pelle per amore…
ci sono donne che donano il loro cuore per poi ritrovarsi
a raccattarne i cocci da sole…
ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al… tramonto…
se ti fermi un istante le puoi sorprendere
mentre lottano contro il proprio istinto
mentre fanno passeggiare il loro dolore a piedi nudi
affrontando onde che ad ogni mareggiata
sono sempre più minacciose
ci sono donne che chiudono gli occhi
ascoltando una musica lenta che rende ancor
più salate le loro lacrime…
ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola
rinunciano alla loro felicità…
ci sono donne con i loro occhi fotografano
quegli splendidi ma così fugaci attimi in cui
si sentono abbracciate dall’amore sperando
di mantenerli vivi e colorati per sempre…
se apri gli occhi un istante le puoi osservare
mentre disseminano briciole di se stesse
lungo il percorso verso quel treno
che le porterà via…mentre urlano
la loro rabbia contro i vetri tremolanti
di una casa diventata prigione…
mentre sorridono di disperazione
a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre…
ci sono donne che non si fermano davanti a nulla…
perchè non troveranno mai la fine di quel filo…
ci sono donne che hanno fatto un nodo
per ogni loro lascrima sperando che arrivi
qualcuno a scioglierli…
non fermare il cuore di una donna
niente vale di più…
non far piangere una donna…
ogni lacrima èun po’ di lei stessa che se ne va…
non farla aspettare da sola ed impaurita
seduta sul confine della pazzia…
e se la vuoi amare
fallo davvero con tutto te stesso
stringila e proteggila…lotta per lei…
uccidi per lei…piangi con lei…
donale il più bel raggio di sole
ogni giorno…
Tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi
quella luce è speranza…è amore…
è puro spirito…è vento…
è la più bella stella di qualsiasi notte…
di: Annalisa Agazzi

PrimaVera del cuore

Come un seme che ha bisogno di un buon terreno per mettere radici, per poi crescere e diventare arbusto, così ogni uomo è chiamato a fare del suo cuore il seme da mettere in ogni azione, il terreno sono le innumerevoli occasioni che ogni istante la vita ci offre…. la risposta a tutto è sempre l’amore… a dispetto di tutto. Energia da donare all’esterno ma che nasce dal di dentro. Più si ama più si risplende, si è liberi dai condizionamenti, si è ricchi per donare ancora. Si diventa fiori dal profumo eterno, nutrimento per gli altri, luce del mondo…
…Passano alcune musiche,
ma quando passano la terra tremerà,
sembrano esplosioni inutili,
ma in certi cuori qualche cosa resterà,
non si sa come si creano,
costellazioni di galassie e di energia,
giocano a dadi gli uomini,
resta sul tavolo un avanzo di magia.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere
vienimi a prendere
mi riconosci ho le tasche piene di sassi.

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti a scuola,
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.

Sbocciano i fiori sbocciano,
e danno tutto quel che hanno in libertà,
donano non si interessano,
di ricompense e tutto quello che verrà,
mormora la gente mormora
falla tacere praticando l’allegria…testo di Jovanotti -Le tasche piene di sassi

L’amore più Grande che C’è

Credo che i bambini siano il nostro futuro.
Insegnamo loro bene (quel che sappiamo di buono) e lasciamoli guidare il mondo.
Mostriamogli tutte le bellezze che hanno dentro.
Diamogli un senso dell’onore che renda tutto più facile
Lasciamo che le risate dei bambini ci ricordino come eravamo
Tutti cercano un eroe
La gente cerca qualcuno da ammirare
Non ho mai trovato nessuno che soddisfasse i miei bisogni
Un luogo  appartato dove stare,  risiedere la mia anima…
Così imparai a a contare su di me

Decisi molto tempo fa di non camminare mai all’ombra di nessuno
se ho fallito, se ho avuto successo almeno ho vissuto come ho creduto
Non importa cosa mi hanno portato via
Non potranno mai togliermi la dignità
Perchè il più grande amore tra tutti
Sta succedendo a me
Ho trovato il più grande amore che c’è dentro di me
Il più grande amore è facile da raggiungere
Imparare ad amare sè stessi è il più grande amore tra tutti!

E se per caso quel posto speciale che hai sempre sognato
Ti  dovesse portare in un luogo solitario…
Trova la tua forza nell’amore
(traduzione della canzone di W. Houston- Greatest love of all)

http://youtu.be/1KjpyHX7X-o

Diventare Adulti…

La mia generazione, una volta compreso che doveva battersi contro le forme dell’autoritarismo, si è dimenticata, quando è diventata adulta (genitore, padre, madre, ecc)di essere autorevole.
Credo che l’intelligenza di un genitore si verifichi proprio in questa capacità di amare ciò che si allontana da te. Quando un genitore ama il controllo dei propri figli ama il suo egoismo. P Crepet

Giornata tipo di un adolescente:
Ore 7,15. A volte non riconosco il luogo in cui mi risveglio, a volte mi è troppo familiare.

Ore 7,20. In bagno avviene il primo impatto con lo specchio. Il mio volto, la mia figura, la mia immagine esteriore mi osserva attraverso quella lastra e sembra vedere nei luoghi più remoti di me stessa, mentre io ancora li conosco ben poco. Quell’immagine che mi guarda sono io. Ma cosa significa? Cosa? O meglio chi so io, chi è quella? Anche gli altri mi vedono così?

ore 8,10. Arrivo nel cortile di questo grande edificio chiamato “Scuola”. È qui che imparo a porre le basi della mia visione del mondo adulto, in cui adesso mi affaccio soltanto, ma in cui tra pochi anni dovrò entrare, é qui che mi distinguo, in mezzo a qualcosa che non mi appartiene ancora, ma verso cui mi sto dirigendo, che mi rifugio, trovando tanti elementi che mi accomunano agli altri, in questo percorso da seguire.
Giornata “tipo” di un adolescente:

Ore 8,20. In questo momento provo quella sensazione di oppressione che sentirò ancora molte volte nel corso della mattinata. Mi opprime l’idea che questa non sia una libera esperienza costruttiva, ma l’espressione di uno schema rappresentativo della società adulta. Questo comunque è il luogo dove dovrei formare la mia coscienza critica ed è perciò teatro dei miei cambiamenti quotidiani.

Ore 13,50. Uscendo dal portone, il cielo. Di nuovo me stessa per un po’. La caratteristica di comprendere noi, un lato bambino ed un lato maturo, ci distingue in un mondo di adulti a cui siamo destinati e ci porta a chiedere: “Chi siamo? Che ruolo abbiamo?”. Avvicinandoci a definire la forma della nostra sostanza, ci chiediamo, senza conoscere risposta, la nostra reale identità.
P. Crepet psicologo psicoterapeuta in diaologo con i giovani afferma:

 “In ogni minuto della vostra vita si verificano eventi, una sequenza continua di”fatti”, sono eventi che trovano tempo e luogo non solo nell’adolescenza umana, anche se, in seguito, lungo la vita adulta il ritmo degli accadimenti personali può tendere a rallentarsi con il tempo.

Quei fatti devono verificarsi, poiché si può crescere solo attraverso delle continue crisi, mai in un senso puramente lineare. Si cresce tramite delle esplosioni, nonché tramite dei tonfi, poi attraverso delle gioie immense, poi con degli enormi dolori.

Nella vita, la maturità si può raggiungere solo attraverso un percorso straordinariamente avventuroso. È lì tutto il bello della vita!

Noi siamo, fondamentalmente, ciò che abbiamo appreso. Abbiamo appreso qualcosa dalla mamma, abbiamo appreso qualcosa dal papà, abbiamo appreso dalla nonna, dalla zia, dal cugino, dall’ambiente, dal bar, dalla scuola, dai professori e dal loro sadismo. Per capire veramente chi siamo dovremmo compiere diverse manovre. Una di queste manovre potrebbe essere quella di tornare indietro nel tempo. Ad esempio: tornare indietro con la memoria al ricordo di una fotografia di una famiglia che non esiste più. Per capire chi siamo, dovremmo capire chi sono stati i nostri nonni, non ci basta comprendere l’identità dei nostri genitori. I genitori equivalgono a dei fatti di vita troppo freschi, possono riportarci, al limite, alla nostra quotidianità, non alla nostra storia.

La nostra storia corrisponde ai nostri nonni, ai nostri bisnonni.
Solo quando ci incontriamo con questi aspetti delle nostre origini possiamo capire veramente chi siamo.
La seconda cosa dovrebbe essere un’opera di spoliazione da una serie di cose, di aspetti, che ci sono stati messi addosso, come dei “cappotti”. Bisognerebbe fare come disse Michelangelo Buonarroti quando scolpiva le sue opere egli affermava di togliere solo del marmo, un po’ di materia, mostrando a tutti quel che si trovava dentro quel pezzo di marmo.
Questa è la più bella, credo, descrizione dell’identità personale. L’identità personale è ciò che si libera dall’interno di ognuno di noi, dopo che siamo riusciti a toglierci di dosso ciò che è inutile, fatuo, il preconcetto.

Dobbiamo liberarci da ciò che ci è stato messo addosso, che sono sempre le cose che vorrebbero gli altri per noi, non sono mai le cose che noi vogliamo per noi stessi.
Penso che voi siate stati cresciuti con l’idea che sia necessario eliminare il dolore dalla vostra vita. Voi giovani siete, perlopiù, passati attraverso una pedagogia della falsa felicità, non una vera pedagogia della vita, bensì una specie di fiction, una cosa da telefilm, da soap opera. Tant’è vero che i dolori, la morte, li avete sempre capiti ed interpretati come pura fiction, come eventi da romanzo.
Al contrario: il dolore è quotidianità. Il dolore fa parte della vita, non é una parte malata della vita, non sono macchie che dovremmo togliere dalla camicia, come se fossero qualcosa di ingombrante. È lo spettacolo della tragicità della vita. I Greci andavano al teatro ad assistere allo spettacolo della tragicità. La tragicità è qualcosa che non possiamo spalmare come la marmellata sul pane. La dobbiamo vivere. Vivere vuol dire prendersi cura anche del dolore che portiamo dentro di noi.

Se io crescessi con un’idea del dolore in stretta relazione della mia idea della vita, allora potrei conoscermi di più e avere meno paura della morte.
Il fatto è che il dolore è nella vita. In realtà, che cos’è la morte?

 È un’emozione. Il confrontarsi con la morte è un’emozione straordinaria, enorme.
Quante volte mi è toccato di sentire da genitori: “Sa, l’altro giorno è morto il nonno. Non l’abbiamo mica portato mio figlio. È troppo piccolo, sarebbe stata un’emozione troppo grossa”. Pensate che sacrilegio. Avete tolto a quel bambino per sempre un’esperienza straordinaria, che è quella di dire: “È morto?! E ora dove se ne andrà? Dove si va a finire dopo? Con chi andrò a comprare le paste? Qual è la vita che mi rimane? Cosa mi ha lasciato?” Mi spiego? Questo è il senso della vita, non è un puro parlare della morte. È dare, al contrario, un senso alla vita che rimane.
Quindi  anche il trauma della morte può avere un aspetto positivo?

 Il trauma possiede sempre un aspetto positivo, poiché la vita è al lordo di tutto. È inutile che stiamo lì a togliere una cosa o un’altra.
chi è che ha il diritto, se esiste mai questo diritto, di cancellare dalla memoria di un uomo quell’esperienza? Guai, se qualcuno di noi disponendo di una neurochimica avanzatissima o di strumenti speciali per poter cancellare quella memoria volesse farlo!
Ciò vorrebbe dire uccidere l’umanità stessa. L’umanità é fatta anche della memoria di un dolore, della memoria della nostra cattiveria, del limite stesso dell’umanità. Questa è parte della nostra vita!!!
Il dolore non corrisponde mai solo ad una pura perdita? Può essere una perdita e un’acquisizione. Questa è la cosa importante da tenere in considerazione…

…La lezione più importante che l’uomo possa imparare in vita sua non è che nel mondo esiste il dolore, ma che dipende da noi trarne profitto, che ci è consentito trasformarlo in gioia… R Tagore
 Come influisce il rapporto tra genitori e figli sulla crescita personale:
Le scelte dei genitori possono influenzare la crescita dei figli,spesso i figli fanno proprio il contrario di ciò che i genitori hanno deciso per loro.
Ma in che misura l’irruenza dei genitori può influire sulla vita futura del ragazzo?
I genitori non sono tutti dei buoni genitori. Alcuni sono positivi, non creano vuoti. La droga,ad esempio, è ciò che si usa per riempire un vuoto. Tant’è vero che si chiama ‘buco”. Metaforicamente parlando il “buco” è un vuoto, e ci metti dentro l’eroina per riempirlo. Il giovane tossicodipendente si illude che quel vuoto possa riempire, mentre quel vuoto è un vuoto di affetto, di emozioni, di coccole.
Un libro molto carino che è “Enciclopedia dell’adolescenza”, edito da Einaudi, il cui brano che vorrei proporvi è Complicità dice:

“Guardo dalla finestra dello studio di mio papà. C’è il vento, gli alberi si scatenano. Guardo i suoi libri, le sue notazioni prese su bigliettini sparsi sulla scrivania. C’è anche una frase in latino con la traduzione: “Tanta è l’arte che l’arte non si vede”. Io da grande vorrei essere come lui, come il mio papà, perché ammiro la sua fede in quello che fa. Lui ama la letteratura, l’arte, lui ha degli occhi blu pazzeschi, sempre in cerca di cose nuove, di piccoli particolari che gli arricchiscono lo spirito. Tra me e lui c’è una bella intesa, forse perché quando ero piccola siamo stati molto insieme e insieme inventavamo dei giochi che solo noi due conoscevamo. Poi sono cresciuta. Sono cresciuta e i nostri giochi, senza che ce ne siamo accorti, lentamente sparivano nelle nostre vite.”

Questo è un passo bellissimo, sul significato di essere un padre, la necessità di essere così. Questa complicità può creare un pieno, non un vuoto. Poi nella vita farai quello che ti pare, ma avrai questo pieno dentro. Farai l’artista, farai quello che vorrai. Potrebbe darsi anche che quella voglia di essere come tuo padre possa mutare nella vita, diventando un’altra cosa. Ma avrai sempre questo grande pieno dentro.
Questa è una cosa stupenda. Questa complicità la cerchi negli altri. Se ti hanno insegnato il segreto delle emozioni, poi le cerchi nella vita. Non ti accontenti di una roba mediocre, di un giovanotto qualsiasi, vuoi il grande amore. E non hai paura di perderlo perché sai che ne potrai trovare altri. Questo è eccezionale.
Quanti papà sono così? Quelli che arrivano alle dieci e mezza la sera, stanchi, bolsi, arrivano lì, si mettono davanti alla televisione, non ascoltano niente. Quello cos’è? È un padre quello lì? È uno spermatozoo, cresciuto e basta. Che rapporto puoi avere con un padre così? Nessuno. Non é emozionante un padre così, é un produttore di vuoti.Ci sono dei genitori che riescono a fare in un week-end quello che non hanno fatto nei cinque giorni precedenti. Ma almeno un week-end ci deve essere. Quest’idea che il padre sia una figurina, da mettere come un poster, questa è un’idea che funziona quando tutto va bene, ma poi, quando hai un problema davvero, non hai più bisogno di una figurina e non hai più bisogno di venti minuti a cena. Hai bisogno di qualche cosa. E allora un padre lo deve capire. Non quando glielo chiedi tu, lo deve capire prima che tu lo chieda, questa è la nostra sensibilità di adulti.

“Regala ai bambini radici profonde, da grandi avranno le ali.” R.Tagore

 leggi qui l’intervista completa http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=183