Chi non ha mai vacillato nell’acqua melmosa delle proprie insicurezze?
Chi non ha dovuto scalare strade intricate e d in salita, per imparare a riconoscere la propria incapacità di sentirsi unico e speciale, semplicemente per ciò che si è?
Sin da bambini si cerca di percepire il proprio valore, attraverso lo specchio dello sguardo altrui, per prima quello dei nostri genitori, diventa via via un marchio a fuoco che segna per la vita il modo in cui dovremo amare noi stessi e come vorremmo essere amati e considerati dagli altri.
Da dove deriva questa difficoltà di darsi un valore?
Volersi bene non è un segno di orgoglio o egoismo, è una corona di sentimenti e valori positivi, tra cui l’ autostima, di cui creare le fondamenta del proprio Io.
Spesso nonostante ci si sente intelligenti, non si è affatto vincenti.Come si fa a far venire fuori il meglio di sé?
In realtà quello che si pensa di se stessi sono auto svalutazioni come:
“Non valgo niente… Non sono degno d’amore…. Sono un buon annulla”
A volte lo sguardo di un genitore, un atteggiamento poco amorevole, una scarsa considerazione dei suoi desideri e delle cose che lo riguardano si traduce in una frase :” tu non sei nessuno” un condizionamento negativo per la propria vita che conduce ad essere soddisfatti per i propri fallimenti.Quando tutto sembra andare bene, ci si spaventa e si abbandona il campo, per paura di un successo che condurrebbe in un territorio sconosciuto.
Queste persone sono rassicurate solo dal fallimento delle proprie imprese.
Dietro le ripetizioni dei propri insuccessi si nasconde un comportamento che blocca l’individuo in uno schema e lo porta ad arenarsi.
Riuscire, infatti, sarebbe come rompere un patto….
Scontenti di sé stessi, si vaga a vuoto, nell’infinito girone della ricerca di qualcosa che possa dare senso alla propria vita , affidandola al “destino” nella speranza di una Svolta…
In realtà la strada da intraprendere è ritrovare il capo di quel filo che conduce alla parte più intima di noi e cominciare a parlarLe, a buttare fuori ciò che va e che non va, costruire con le proprie ferite, il rovescio di una Nuova vita dove il comandamento è un mantra: IO VALGO!