L’amore si respira non si trattiene…

Quando cerchi con lo sguardo di catturare ogni particolare, come se ogni cosa insignificante custodisca un grande contenuto,
quando nel cibo cerchi il nutrimento che ti sazi dentro il cuore…
si consumano pensieri, si inseguono emozioni, si cercano sentimenti eterni,  si scava nel profondo e ci si afferra ad attimi ,come se fossero eterni pilastri, i realtà sono solo boe prive di reali sicurezze.
Discorsi a metà, progetti sognati e sospesi, soluzioni intraviste che restano lontane incognite…
 Amare è condividere, e niente più.
Conosce compromessi nel restare uniti.
Nessuna porta chiusa a prescindere.
è un incontro a metà strada, un orizzonte aperto  che accoglie  qualsiasi ipotesi…
é mettersi in gioco, senza giocare con il cuore…
 è sporcarsi le mani, senza ferire l’altro.
é aprire un ombrello di protezione dove  non si esclude l’altro, lo si “sente” parte di sè…
è diventare un cuscino di accoglienza, senza riserve.

Io ti vedo…
 Nessuna distrazione  può portare via dal mio viso la luce che lo illumina…
 Costruendo ponti, non alzando muri.
In due, con un’unica voce che grida all’unisono: Io sono qui!

“L’amore è longanime”*Corinti 13:4-8

* Essere longanimi significa sopportare gli altri cercando di mettere a frutto
qualcosa che non sempre riusciamo ad avere ,la pazienza. 
Cercando in ogni modo possibile di non ricambiare un torto
o di diventare pieni d'ira.

Chi è senza casa diventa un viaggiatore

Vengo da un posto dove il respiro, gli occhi e la memoria sono un tutt’uno, un posto dove ti porti dietro il passato come i capelli in testa.

Un posto dove se ascolti attentamente nella notte, sentirai tua madre che ti racconta una storia e alla fine della storia ti farà questa domanda:
” Sei libera, figlia mia?
… Cerco “casa”.
Il ricettacolo che ci riceve.
La crisalide che ci contiene.
Una casa e/o questo corpo che ospita le nostre esistenze.
Assorbe le vibrazioni della nostra mente del nostro cuore.
Sotto braccio del tempo, essa registra vibrazioni, toni, note, sfumature 
mentre noi proviamo a liberarci dai ceppi dei suoi ritmi, contro cui lottiamo sconfitti nei nostri sforzi tornando ingrugniti alla conchiglia del nostro corpo carnale, doloranti e lagnosi diventiamo come pensionanti scontenti, per continuare a vivere “a malincuore” .
Libertà… è l’unica cosa di cui voglio NUTRIRMI.
Nessuna casa tutta mia: Non un appartamento.Con il mio portico e il mio cuscino, le mie belle petunie color porpora. I miei libri e le mie storie. Senza dover agitare un bastone per spaventare qualcuno. Senza dover raccogliere l’immondizia che qualcuno si lascia dietro.

… una “casa interiore” silenziosa come la neve, uno spazio dove possa entrare, pulito come la carta prima di una poesia…

Casa…una nozione che ci portiamo dentro nel profondo del nostro animo. Creare una ‘casa’ dell’immaginazione, è un esigenza, un istinto che si oppone a quella sensazione di ASSENZA e vuoto, cui non riesco mai a dare piena fiducia, non mi abbandono facilmente al cambiamento…
Ed ecco che costruisco si, mattoni dentro me, per erigere il mio sempre più prezioso, sempre più immaginario Regno di Atlantide… o paracadute dove volare libera da paure passate e future, libera dal tempo corroso di errori dolorosi dove il tempo, le emozioni non possono più!

p.s. riflessioni personali estratte dopo la lettura del seguente articolo
http://www.mediazionionline.com/english/articoli/friedman_english.htm

Il respiro del tempo di una “doppia” vita così…

Una birra. Una sigaretta morbida. Un concerto all’aperto.
I nostri duplici monologhi che passano per conversazione, la nostra continua e confusa preoccupazione per l’opinione degli amici.
Poi, il primo abbandono.
Lo sconcerto di fronte all’insensatezza del dolore.
No, non puoi capire davvero: nessuno può capire.
Nessuno soffre il mondo quanto io sto soffrendo adesso.
Lo stereo. La moto. La prima stanza presa in affitto.
I nostri genitori che non seguono le leggi tradizionali della prospettiva ma diventano sempre più piccoli mentre ci avviciniamo a loro.
Le vere dimensioni saranno evidenti solo in seguito, troppo tardi. Si urla allo stadio. Si urla ai concerti. Si urla in mezzo al traffico. Inizi a compilare curriculum vitae.
I diari abbandonati. I progetti disillusi. Poi, senza rendertene conto è già da un po’ di tempo che ti ritrovi la stessa persona nel letto, e così aprite un conto in banca congiunto ed è allora che è giusto fare un figlio, anche per non sentirsi troppo soli, ma questo non lo si ammetterà mai. La rate per la macchina. I contributi per la pensione. L’abbonamento alla tv satellitare.
Lavoriamo e dormiamo. Lavoriamo e dormiamo.
A volte, sogniamo. Fine settimana. Rilassarsi e divertirsi.
Si parla di libri e di film e di cronaca nera senza la minima consapevolezza, senza la minima voglia.
Lavoriamo e dormiamo. Lavoriamo e dormiamo.
Senza rendertene conto inizi ad odiare. Ad avere paura. Ad avere sempre più fretta. Fine settimana. Il calcio.
Il divano. Un whisky senza ghiaccio. Progettare le ferie. Iniziare un hobby per poi lasciarlo.
Martedì palestra. Mercoledì aperitivo Giovedì sesso col partner
Lavoriamo e dormiamo. Lavoriamo e dormiamo. Il figlio cresce. Si rotola a terra.
La madre grida di non sporcarsi. Fine settimana Dimentica tutto. Tutto. Divertiti. Urla. Balla fino allo svenimento Poi, il lunedì i primi malesseri ricorrenti. La complessa politica dell’amarezza e dell’invidia.
I primi vuoti di memoria. Persone che non rispettiamo e con cui dobbiamo essere gentili.
Umiliazioni devastanti e pure così continue da non essere più rilevabili.
Guardare le foto dei nostri genitori. Scoprirci uguali ad essi.
La stessa sottomissione. Iniziamo a spaventarci.
Davanti allo specchio, mentre ci abbracciamo da soli, non ci riconosciamo più.
Come sono diventato così? Che cosa ero prima di diventare questo? Dove ho sbagliato? Quando?
Ripercorrere con la memoria tutta la propria vita.
Cercare l’errore. Il punto di non ritorno. Non trovarlo.
Andare a dormire, stanchi, come i baci scambiati col partner.
Lavoriamo e dormiamo. Lavoriamo e dormiamo. Fine settimana. Una dieta ipocalorica.
Una trombosi coronarica. Un esaurimento nervoso.
L’odio e la paura aumentano. I contrasto con il figlio per la lunghezza dei capelli, aumentano.
I litigi col partner aumentano. Primi propositi di suicidio – (tratto dal libro “Rembò”- di Davide Enia)

L’ALTRA VITA:
Una, birra ,nessuna sigaretta, adoro il profumo dell’erba e dell’aria pulita,
la gioia nel respirare a piene narici, intensamente, la sua freschezza nelle sere d’estate, affiancata dalla compagnia di amici.
Di riempirmi di risate autentiche, confessioni, parole frivole e frasi che sbucano fuori dal vissuto di ognuno di noi: che piacere immenso!
Il dolore che ti fa crescere,
che ti rende più consapevole di te stesso e di comprendere gli altri, più capace di concretizzare il tuo amore.
Le prove della vita che ti inchiodano ai tuoi ideali, che limano il carattere (se ce l’hai) che fanno cadere ripetutamente, così da diventare più forte, nel guardare la vita a testa alta, nel difenderti dalla menzogna e l’impudicizia.
Le esperienze che ti segnano, se ne vuoi far tesoro, che ti incidono il senso di ogni cosa.
Un significato recondito da scoprire sotto la corteccia dell’apparenza, una reale e concreta bellezza che vuole essere svelata e che diviene, una volta scoperta, la forza che cercavi….
Le scarpe da ginnastica che ti portano nel mondo, le corse affannate, le passeggiate rubate, i rumori e fruscii del parco che ti solleticano l’io.
I grilli e le cicale nelle sere d’estate, gli uccelli che ti danno il buongiorno di prima mattina. Il suono di ruscelli nascosti che scendono lungo i versanti di un solito posto, le foglie nel vento che segnano un andare e (di)venire… metafora della tua evoluzione.
….E ti sembra che il cuore ti si fermi di colpo, perché tanta magia ricca di significato sembra impossibile.
I tuoi piedi che hanno un ritmo tutto loro, la tua libertà di vivere dentro fino in fondo le casualità della vita, ed il suo ritmo da assecondare.
C’è un tutto che diviene musica , che segna la tua strada… è un ritmo interiore armonico, una sensazione di benessere, un percorso che il sole scalda ed illumina tutto il tuo cammino.
…insieme alla persona che da tempo ti dorme accanto, compagna di avventure,di sogni, di scontri e confronti, di luce e di bui, inseguiti e scoperti insieme.
Piccole (grandi) cose, uniche, così come il profumo della sua pelle, il sorriso che ti abbraccia al tuo risveglio ogni mattina, il suo abbraccio avvolgente.
Non un semplice contatto, bensì un comunicare appartenenza e calore che riuscirebbe a riempire anche il vuoto più profondo…
I tuoi sogni che da semplici pensieri prendono forma e si concretizzano.
Essere per qualcuno il mondo, sentirsi potenziali “eroi”, perché per quel qualcuno saresti pronto a dare la vita, senza pensarci nemmeno un istante.
La consapevolezza dell’esistenza del male, conoscere la paura fin dentro le ossa, quella di morire senza aver concluso niente di importante, di non essere stato abbastanza… di non aver amato del tutto fino in fondo, di non aver conosciuto tutte le sfumature della vita.
La consapevolezza di aver fatto esperienza di cosa sia il “bene”, del potere immenso dell’amore, della straordinaria bellezza delle cose, delle meraviglie umane e non, da cui nasce la fede nella vita.
Dolce sonno, che ti avvolge la sera, lavoro che dà uno stipendio, che ti realizza, che dà la possibilità di contribuire al mondo, alla gioia di chi ti vive accanto.
Dormire come decantare le azioni del giorno, lavorare come donare qualcosa al mondo, amare semplicemente anche solo con uno sguardo, condividere, gioie e dolori… VIVERE!!!
Ti sei mai chiesto quale sia la sfida più grande?
Essere capaci di sorridere anche solo per una folata di vento che disegna sulla propria testa acconciature futuristiche…
Se si sapesse pregare non per ottenere qualcosa, bensì per essere semplicemente “umani” ,capaci di perdonare, ricominciare da zero, rivoluzionare sè stessi.
Se si riuscisse a capovolgere ciò che si ha dentro e diventare testimoni con la propria vita di un atto d’amore incessante e perpetuo, di rispetto e di Fede in essa, sempre!
Ora Comincia davvero il tuo VIAGGIO, anche solo con uno “zainetto” di speranza. Ascoltati in silenzio, regala qualcosa di te, bevi l’alba come una tazza d’acqua sorgiva e fai provviste di tramonti, dai il giusto peso alle voci del mondo ed affronta con tutto te stesso ogni incognita…

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  È così che si diventa Grandi… apprendisti di felicità!

 

Quanto Amore ancora da saper donare…

Quante volte ci sentiamo senza radici, come se non sentissimo il terreno sotto i piedi…
Aallo stesso tempo  desideriemo avere le ali per andare lontano, per bramare sicurezza e destrezza da vendere,  vestirsene ogni giorno prima di affrontare il mondo, come una pellicola magica stampata sul volto, incarnata nelle ossa… un diamante dell’anima!
Eppure se mancano le radici, non potranno (mai)spuntare le ali…

C’è un 11° comandamento:
“Onora il figlio e la figlia” il 4 bis, se così si può dire, che forse, Dio ha dimenticato di dettare a Mosè.
Ovvero, dopo il quarto: “Onora il padre e la madre”.
Questa frase, partorita da Don Benzi, può davvero essere illuminante per quanti,adulti responsabili, vorranno misurarsi con la riflessione in merito a che cosa i genitori possono offrire ai bambini e ai ragazzi, persone in crescita, per “onorarli”, per rispettarli, per Amarli…davvero, nel tempo ed oltre il tempo limitato della vita propria, seminando in loro le radici salde, le fondamenta interiore dove sentire sostegno e fiducia dentro se stessi, per poi imparare a prendere il volo, essere Grandi, andare col cuore leggero verso l’isola dells piena Autonomia.

I genitori possono dare ai figli soltanto due cose: Radici e Ali (antico proverbio del Québec)

LE RADICI

1. I genitori comprenderanno che la maternità e la paternità non sono soltanto eventi biologici ma un’esperienza dell’anima e una possibilità della vita, un’espressione importante di amore, di crescita, di oblatività e generosità della vita. Madre e padre sono persone che si prendono, con amore e responsabilità, cura della crescita di un bambino e lo amano, lo rispettano, lo tutelano, ne costituiscono un punto di riferimento affettivo, una guida amorosa e trovano le giuste alleanze e si preparano con la dovuta competenza ad assolvere a questo compito che è insieme un compito d’amore e di formazione.

2. I genitori favoriranno i rapporti tra i propri figli e i nonni paterni e materni (i nonni rappresentano le radici delle radici di ogni bambino).

3. I genitori si prenderanno cura anzitutto della propria salute mentale e fisica. Per garantire, così, quella dei propri figli.

4. I genitori, responsabilmente, amorevolmente, si prenderanno quotidiana cura, a livello sentimentale e sessuale, della loro coppia, per garantirne, se possibile, la felice continuità. Per garantire, così, anche la felice continuità della famiglia che hanno formato.
Qualora la loro coppia attraversasse momenti di crisi, troveranno le opportune occasioni (dialoghi, chiarimenti) e/o le opportune alleanze (ad esempio mediazione terapeutica di coppia) per sostenere la loro coppia in crisi.
I genitori responsabilmente, dignitosamente, anche in caso di separazione e divorzio, al fine di tutelare e rendere sopportabile ai propri figli il trauma di dover affrontare la frantumazione della propria famiglia e per non rendere ancor più “fragile” il loro nido in difficoltà, cercheranno, laddove è possibile, di rimanere, comunque, una “coppia genitoriale”. Per poter continuare ad amare, assistere, educare “insieme” i propri figli.

LE ALI

5. I genitori faranno in modo che ogni bambino che viene al mondo, maschio o femmina, abile o “diversabile” ( aggettivo coniato da Claudio Imprudente, giornalista, responsabile del Centro documentazione Handicap di Bologna ) che sia, venga accettato ed amato dalla sua famiglia per quello che è. E i genitori, siano essi naturali o adottivi, rispetteranno il suo temperamento, favoriranno la formazione della sua personalità e del suo carattere tenendo conto di quelle che sono le sue predisposizioni.

6. I genitori comprenderanno che il gioco è una necessità e un diritto dei bambini. I genitori favoriranno le esperienze di gioco e la creatività dei bambini considerando il gioco e la creatività una necessità e un diritto dei bambini che consente loro di crescere e di affrontare con gradualità, armonia, libertà e sempre maggiore possibilità di esplorazione ed autenticità, la vita.

7. I genitori faranno in modo di rendere la scuola , alleandosi con gli insegnanti, veramente il “secondo nido” dei bambini poichè il sapere è un patrimonio al quale i bambini non possono né debbono mai rinunciare. La scuola è il luogo dove si realizzano le prime esperienze di socializzazione, “le prove di volo” e, dunque, il confronto con il mondo degli altri che maggiormente è impegnativo per i ragazzi. I genitori sapranno, dunque, allearsi con gli insegnanti per aiutarli in questo percorso dal primo “nido” della famiglia al “nido” della scuola e lungo tutto il percorso scolastico, affinché i ragazzi possano, acquisire e sperimentare, il piacere del sapere e conservarlo per tutta la vita.

8. I genitori, pur rendendo consapevoli i figli della situazione economica della loro famiglia, (compatibilmente con la loro capacità cognitiva ed emotiva di comprendere le situazioni e nel rispetto dovuto alla gradualità del loro sviluppo psicofisico emotivo) non li coinvolgeranno mai in modo inadeguato,eccessivo, totalizzante sia nel benessere che nelle difficoltà di tali condizioni economiche e sociali.

9. I genitori rispetteranno le profonde esigenze spirituali che animano, comunque, ogni persona in crescita, ogni bambino ed adolescente. Daranno, perciò, la possibilità ai bambini di sviluppare l’aspetto spirituale della loro personalità e di indagare, elaborare, analizzare, esplorare creativamente, esprimere le proprie emozioni ,ricercare risposte alle proprie esigenze, domande e ai dubbi interiori rivolgendosi al mondo della filosofia, della cultura, della religione, dell’arte, della scienza, sui grandi temi della vita: la nascita , la morte, la solitudine, i conflitti, le prove, le malattie, il diritto alla felicità, le virtù, la fede , l’eroismo, il coraggio… per imparare poi ad essere genitori di sè stessi, prima che di nuove anime innocenti cui donare la vita
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Al Cuore…

Vattene
Sei ancora in tempo!
Vattene
Voltati e dimentica tutto…
Tu puoi scegliere
Non vedi che mastico illusioni?
Io che cerco me stesso nel suo riflesso,
ma senza difetti né sbavature.
Io che sono assetata di perfezione innaturale
Fra un bacio ed un sospiro
Lascio che l’anima ribollisca senza il mio consenso,
mentre le parole singhiozzano a stento
quel filo che cuce emozioni,
tra cuore e ragione.

Tu non sai
Tu Non vuoi sapere
Non puoi sapere….
Sei troppo lontano per toccarmi
E troppo vicino per vedermi
Cosa credi di contemplare?
quel rosso che ti infiamma, è già sbiadito!
Quella luce che riflettono i suoi occhi,  è così effimera
È come una sirena incantatrice…
È inutile che scrivi ed urli il tuo sentimento sui muri
a caratteri cubitali con un pennarello indelebile
Presto, lui ne dimentichà il contenuto.
Il tramonto veste di luce i suoi pensieri,
non puoi scavalcare i confini del tempo.
Lame di vento spazzano via ogni sogno avverato,
ogni conquista nei giorni che passano, perde valore.
Sono farfalle che spiegano le ali
foglie ancora fresche, predestinate
Sono fiamme che bruciano la vita, senza lasciare tracce.
Sono cenere in fondo agli occhi, vetri rotti di un destino senza frutti.
È inutile convincersi che l’amore non abbia voglia di crescere, che basti all’amore.
Non mi basta riempire scatole di foto ricordi, singhiozzi, brividi congelati.
Necessito costruire nuovi progetti da condividere, abbracciare nuovi stimoli di cui farne il nettare dei miei giorni.
È l’istinto di ogni vita che vuole arrampicarsi in nuove immagini da sconvolgere e trasfigurare….
Non si può mettere a tacere.
Sarebbe come mettere limiti al cielo….
Prima che la tua bocca sia asciutta, ed i tuoi occhi senza un orizzonte, prima di andare a fondo,di capire che non puoi abbandonarti in me, e soffocare tutto nel silenzio di una notte,lasciami nell’incoscienza dei miei giorni felici, dove per me sei sempre stato e sempre sarai.
Chiudi il tuo sipario.
Nascosta dietro le tende
c’è la tua vita che attende di guardare un cielo
che qui non c’è.
Assaggerai una pienezza che ti arrende, riconoscerai la luce che ti accende, in un giorno che si spegne.

al cuor non si comanda
al cuor non si comanda